La necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero (SS) tra problematiche conservative e prospettive di valorizzazione
Gabriella Gasperetti, Patrizia Tomassetti, Luca Doro
Vuoi aggiungere l'icona al tuo desktop ?
Gabriella Gasperetti, Patrizia Tomassetti, Luca Doro
Nel dibattito scientifico sulla preistoria della Sardegna e più in generale mediterranea, la necropoli di Anghelu Ruju rappresenta una tappa fondamentale del percorso di studi. Aperta stabilmente al pubblico da vari anni, sotto l’aspetto turistico Anghelu Ruju è certamente inserita tra i siti preistorici più visitati della Sardegna. All’indiscussa importanza scientifica e turistica della necropoli si contrappone la fragilità conservativa dei suoi monumenti, causata dal progressivo disfacimento della roccia arenaria nella quale sono state scavate le tombe. Il nuovo progetto di valorizzazione promosso dal Segretariato Regionale del MIC, in accordo con la Soprintendenza ABAP di Sassari e Nuoro, con staff condiviso e con il supporto di professionisti esterni, ha reso possibile il riordono delle conoscenze pregresse sul sito archeologico, ha analizzato i problemi che lo caratterizzano e ha individuato una serie di soluzioni per inibire il degrado dei monumenti e per migliorare la comprensione del sito da parte dei visitatori. È previsto il proseguimento degli scavi archeologici su diverse aree, individuate anche con l’uso di indagini non distruttive, interventi volti al miglioramento dell’accoglienza con spazi di sosta, strumenti didattici e contenuti multimediali a supporto della fruizione del sito.