Ricerche recenti, nuove datazioni radiometriche, studi specialistici e la rivalutazione di vecchi dati sui siti megalitici della Valle d’Aosta, della Lombardia e dell’Alta Valle del Rodano forniscono l’occasione per presentare un quadro aggiornato sul fenomeno megalitico nell’arco alpino, dagli allineamenti ai contesti funerari, un fenomeno che si sviluppa fino al III millennio a.C.

Benché rimangano aperte numerose domande è possibile osservare alcune analogie, in particolare riguardo alle azioni rituali e alle modalità funerarie che si susseguono nei diversi contesti. Ci riferiamo in particolare alle interrelazioni tra il Vallese (Sion, Petit-Chasseur e Don Bosco) e la Valle d’Aosta (Aosta, Saint-Martin-de-Corléans e Nuovo Ospedale) che appaiono costituire un ben definito ambito culturale.

Le attestazioni della Valle Camonica e della Valtellina, come Cemmo, Ossimo Pat e Asinino Anvoia, si inseriscono in questo quadro con alcuni caratteri originali, soprattutto per quanto riguarda la tipologia dei massi istoriati e il rituale funerario. Essi offrono l’occasione per alcune osservazioni generali sul fenomeno del megalitismo alpino, anche in relazione agli aspetti topografici e del paesaggio.